#MissionOfHope – Un’altra positiva testimonianza dalla Somalia

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La Somalia è afflitta da una delle crisi umanitarie più complesse del mondo da quasi tre decenni. A causa del conflitto prolungato e dei frequenti eventi climatici, l’insicurezza alimentare, la povertà e lo sfollamento sono diffusi in tutto il Paese. Si stima che nel 2021 circa 5,9 milioni di persone in Somalia, di cui il 66% sono bambini, avranno bisogno di sostegno umanitario, poiché gli effetti del COVID-19 e le gravi carestie esacerbano ulteriormente i problemi in corso.

MOAS lavora dall’inizio del 2020 per portare sostegno attraverso la fornitura di aiuti nutrizionali destinati al trattamento della malnutrizione acuta moderata (MAM), in collaborazione con International Medical Corps Somalia e del donatore Edesia. Dopo la nostra prima testimonianza da parte di alcuni beneficiari della spedizione arrivata a Mogadiscio a settembre, questa settimana siamo lieti di condividere un’altra storia positiva che arriva dalla Somalia e che testimonia l’impatto della nostra missione.

La storia di Jamila

Jamila ha 22 anni ed è madre di cinque figli nel villaggio di Bardale, Baidoa, nel Sud Est della Somalia. Vive con il marito, due figli e tre figlie. Visto che suo marito è disoccupato, Jamila mantiene la sua famiglia lavorando come donna delle pulizie in un supermercato. Tuttavia, a causa delle ripercussioni socio-economicche causate dal COVID-19, il negozio è stato costretto a tagliare gli stipendi del personale per rimanere in attività, e Jamila è stata una delle dipendenti ad aver subito una riduzione di metà dello stipendio. In seguito a ciò,  la sua giovane famiglia poteva permettersi solo uno o due pasti al giorno, invece dei tre che in precedenza erano soliti consumare.

“Quando avevo uno stipendio pieno, potevo comodamente mantenere la mia famiglia. Ma da quando ne ho perso metà, è stato estremamente difficile per me provvedere a tutte le nostre esigenze considerando che mio marito è ancora disoccupato”.

La casa di Jamila si trova a 3 km dal Bardale Health Center, supportato dall’International Medical Corps. Come parte fondamentale del lavoro dell’International Medical Corps, le operatrici sanitarie (FHW) del centro effettuano regolarmente visite domiciliari. Durante una delle loro visite di routine, le FHW hanno visitato la casa di Jamila e, dopo aver valutato lo stato di salute della ragazza, hanno determinato che soffriva di malnutrizione acuta e successivamente l’hanno indirizzata al Bardale Health Center per le cure. Durante la prima visita alla struttura, Jamila è stata ulteriormente sottoposta ad esami dal personale nutrizionista, che le ha poi diagnosticato una malnutrizione acuta moderata (MAM), oltre a scoprire che soddisfaceva i criteri di ammissione del Programma di alimentazione supplementare mirata (TSFP).

“Non stavo bene e avevo perso molto peso. Sapevo che dovevo cercare aiuto medico al Bardale Health Center. Mi hanno selezionato e hanno valutato le mie condizioni, e in seguito mi hanno ammessa al programma per il trattamento”.

Il programma di trattamento MAM di Jamila consisteva in visite alla struttura su base bisettimanale per un periodo di 3 mesi, durante i quali ha ricevuto un totale di 90 bustine di Plumpy’Sup. Nel corso delle visite di follow-up ha anche ricevuto diversi servizi di supporto che includevano: assistenza prenatale; consulenza nutrizionale materna, infantile e del bambino (MIYCN) specifica sulla nutrizione durante la gravidanza; informazioni di base su nutrizione, igiene e pratiche di promozione della salute come il lavaggio delle mani e l’igiene alimentare; lezioni di consulenza nutrizionale infantile con sessioni guidate da operatori sanitari comunitari formati da International Medical Corps per guidare le madri sulle pratiche migliori da adottare. Grazie alle sue sei visite al sito TSFP Jamila si è ripresa rapidamente e, dopo tre mesi, ha soddisfatto i criteri di dimissione ed è stata considerata guarita.

Dopo il suo congedo, Jamila ha espresso la sua gratitudine per il sostegno ricevuto e per la formazione e le informazioni impartite:

“Non ho parole per esprimere quanto sono grata all’International Medical Corps. Voglio solo ringraziare l’organizzazione per l’assistenza tempestiva e il supporto che mi hanno fornito. International Medical Corps sarà sempre un nostro caro amico”.

Mi hanno insegnato come allattare al seno correttamente e come migliorare la salute e la nutrizione dei miei figli attraverso il programma IYCF. Ora so come garantire la sicurezza alimentare durante la cottura e la conservazione dei pasti”.

Jamila è stata raggiunta in uno dei sei siti TSFP che International Medical Corps supporta nella città di Baidoa e, grazie alla spedizione coordinata da Edesia e MOAS, a marzo 2021, International Medical Corps aveva gia’ curato 313 donne in gravidanza o in allattamento e 1.377 bambini malnutriti in Somalia.

“International Medical Corps è grato per il supporto di Edesia e MOAS al nostro lavoro in Somalia e non vediamo l’ora di un vostro continuo supporto”, ha affermato l’agenzia.

Considerazioni finali

Siamo molto grati di poter vedere l’impatto positivo che le nostre consegne di aiuti umanitari stanno avendo in Somalia e che Jamila sia stata in grado di riprendersi completamente. MOAS è grata di poter collaborare con l’International Medical Corps e Edesia sulle nostre spedizioni di aiuti nutrizionali e di contribuire a rafforzare la disponibilità di servizi salvavita per le comunità più vulnerabili.

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