Il 2024: sfide e bisogni

Con circa 300 milioni di persone bisognose di assistenza e protezione, nel 2024 dovremo fronteggiare sfide umanitarie senza precedenti. Una situazione determinata da tre fattori principali: il numero dei conflitti in corso, l’intensificarsi dell’emergenza climatica globale e il cambiamento di alcune dinamiche economiche.

Hotspot regionali: i numeri

Quest’anno la richiesta di aiuti umanitari sarà particolarmente elevata in diverse regioni, specialmente in Africa orientale e meridionale dove 74,1 milioni di persone hanno bisogno di assistenza, di cui solo il 40% deriva dal conflitto in Sudan. Nel 2023, più di 15 milioni di sudanesi si trovavano in una situazione di emergenza, numero destinato a raggiungere i 30 milioni nel 2024. Parallelamente, l’aggravarsi delle crisi in Burkina Faso e Niger sta aumentando le esigenze umanitarie nell’Africa occidentale e centrale, con una stima complessiva di 65,1 milioni di persone in situazioni critiche.

In Medio Oriente e Nord Africa la cifra sale a circa 53,8 milioni, di cui il 60% è legato alla crisi siriana. La situazione in Afghanistan contribuisce ulteriormente a questo quadro drammatico, con oltre 30 milioni di persone in difficoltà. L’Europa orientale, invece, continua a fare i conti con le conseguenze della guerra in Ucraina, che ha causato quasi 17 milioni di persone in bisogno di aiuto.

I fattori che determinano le richieste di aiuti umanitari

Le crisi umanitarie dipendono da diversi fattori, quali conflitti, crisi climatiche e dinamiche economiche causando un aumento degli sfollamenti interni, dei flussi migratori, dell’insicurezza alimentare e, di conseguenza, della diffusione di malattie ed epidemie.

I conflitti – in particolare quelli in corso in Sudan e nella regione di Israele-Gaza – hanno conseguenze disastrose per i civili, specialmente per i bambini. A livello mondiale, quasi il 20% dei bambini vive in zone di conflitto o è costretto a fuggire. Per sapere di più su questo tema, consultate il nostro blog.

L’emergenza climatica rappresenta un altro fattore sempre più rilevante, generando gravi danni nel medio e lungo termine e il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato finora. Dal 2021 al 2022 abbiamo assistito a un aumento del 45% degli spostamenti interni dovuti ai cambiamenti climatici, un numero è destinato a crescere in modo esponenziale.

Si osserva, inoltre, un incremento nella diffusione di malattie, con focolai di colera segnalati in 29 Paesi, che si intensificano a causa della fragilità dei sistemi sanitari. Fenomeni climatici come El Niño contribuiscono ulteriormente ad aggravare queste sfide, soprattutto nelle comunità con bassi tassi di vaccinazione.

Gli alti tassi di povertà legati ad economie instabili e precarie aggravano ulteriormente situazioni di crisi ed incertezza, come sta succedendo in Afghanistan, Siria e Venezuela.

Lo sfollamento e l’insicurezza alimentare hanno raggiunto cifre allarmanti, superando i livelli registrati nel 2000, con oltre 1 persona su 73 costretta ad abbandonare la propria terra. La malnutrizione acuta colpisce 258 milioni di persone in 58 Paesi, tra i quali il Burkina Faso, il Mali, i Territori palestinesi occupati, il Sud Sudan e il Sudan.

La risposta umanitaria e i fondi stanziati

Per far fronte a queste esigenze, le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali hanno previsto oltre 46 miliardi di dollari per il 2024 mirando a fornire assistenza a 180,5 milioni di persone in 72 Paesi.

MOAS nel 2024

MOAS continuerà ad impiegare le proprie risorse a sostegno delle comunità vulnerabili. Saremo attivi in prima linea in Ucraina, dove il nostro Team sta fornendo supporto medico d’emergenza alle comunità colpite dal conflitto e forniremo aiuti nutrizionali e medicine nei Paesi più colpiti dalla malnutrizione. Il primo carico di alimenti nutrizionali del 2024 in Sudan è già in distribuzione e a breve arriveranno anche le forniture mediche.

Anche quest’anno MOAS fornirà corsi di formazione sulla sicurezza antincendio e contro le inondazioni nei campi profughi, per ridurre al minimo il rischio di disastri e salvare vite umane. Infine, saremo pronti a rispondere alle nuove esigenze umanitarie che il mondo si troverà ad affrontare.

Conclusioni

Per affrontare le crescenti sfide umanitarie del 2024, la collaborazione internazionale è fondamentale. È importante dare priorità a risposte localizzate e mirate sulle persone per poter affrontare al meglio i bisogni incombenti e promuovere la resilienza nelle regioni più duramente colpite. Sostenere il supporto delle rappresentanze locali, enfatizzare la responsabilità e perseguire soluzioni diplomatiche sono fondamentali per dare forma a una risposta umanitaria più sostenibile ed efficace. Noi di MOAS ci impegniamo a fare la nostra parte per sostenere le persone colpite più vulnerabili e in difficoltà.

 

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