Una Pasqua di speranza e solidarietà

Nel giorno di Pasqua vogliamo condividere una storia di speranza e solidarietà. All’inizio di questo mese MOAS ha consegnato provviste di emergenza alla Alan Kurdi, nave della ONG Sea-Eye, alla quale, dopo aver salvato mercoledì 3 aprile 64 migranti, è stato negato per oltre una settimana l’accesso a un porto sicuro in Europa. MOAS è rimasta in contatto con due donne che erano state evacuate dalla nave e trasferite in ospedale a Malta.

Martedì 9 aprile, mentre aspettavamo il via libera per consegnare cibo, acqua, coperte, vestiti e farmaci alla Alan Kurdi, abbiamo appreso che una donna di 34 anni, che chiameremo Patricia, aveva perso i sensi ed era stata evacuata a Malta. Nelle prime ore di mercoledì mattina è avvenuta un’altra evacuazione: una ragazza di 23 anni incinta e affetta da epilessia, che chiameremo Beatrice, è stata portata anche lei in ospedale a Malta.

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Dallo scorso venerdì, il team MOAS ha visitato più volte Patricia e Beatrice in ospedale. Le due donne hanno apprezzato la compagnia e l’amore che abbiamo mostrato nei loro confronti; numerosi membri dello staff dell’ospedale si sono espressi sul valore delle nostre visite e sugli effetti positivi che hanno avuto su entrambe le donne. La Domenica delle Palme MOAS ha fatto in modo che Patricia e Beatrice ricevessero l’eucaristia, dato che entrambe avevano manifestato una forte fede cristiana.

Hospital visit with olive leaves

Patricia viaggiava con la sorella e Beatrice con il marito; entrambe avevano stretto un forte legame con le altre donne e con i due bambini piccoli che si trovavano a bordo. Durante il tempo che hanno trascorso in ospedale, entrambe erano alla disperata ricerca di informazioni. Erano felicissime quando le abbiamo informate che ai migranti era stato permesso sbarcare a Malta, ed entusiaste di ricongiungersi finalmente alle loro famiglie.

È difficile per chiunque separarsi dai propri cari, soprattutto quando si sta poco bene. Considerando le sfide che molti hanno superato per raggiungere un posto sicuro, i migranti salvati dal mare sono particolarmente vulnerabili alla solitudine e all’isolamento. Noi del MOAS crediamo che un gesto di gentilezza possa far sentire meno soli, possa far sapere a chi ne ha bisogno che c’è qualcuno che pensa a lui o a lei.

“Questa Pasqua il nostro pensiero va ai bambini, alle donne e agli uomini che rischiano la vita in cerca di pace e sicurezza, e in particolare alle persone che sono finite nelle mani di trafficanti senza pietà. Pensiamo anche a tutti coloro che celebrano la Pasqua nel mondo; in particolare al nostro team che in Bangladesh sta aiutando i rifugiati Rohingya a sviluppare competenze per fronteggiare la stagione dei monsoni, e ai nostri partner in Yemen, dove stiamo consegnando farmaci e aiuti contro la carestia.

bangla flood training

La missione del MOAS è quella di mantenere viva la speranza laddove è più necessario. Nel giorno di Pasqua speriamo in un mondo in cui tutti facciano del loro meglio per condividere gesti di solidarietà che possano alleviare la sofferenza e donare conforto ai nostri fratelli e alle nostre sorelle più vulnerabili” – Regina Catrambone, co-fondatrice e direttrice MOAS.

 

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