MOAS e l’arte per il fundraising

MOAS, un’organizzazione finanziata prevalentemente da privati, oltre che da donazioni pubbliche, porta avanti la propria missione anche grazie al contributo della nostra fantastica comunità di sostenitori, che hanno raccolto fondi in tanti modi diversi – dalle maratone, alle vendite di dolci, dalle aste di gioielli, ai concerti e all’arte.  

MOAS ha avuto la fortuna di collaborare sia con artisti amatoriali che con celebrità di livello internazionale, i quali hanno sempre messo tanta dedizione e passione nella creazione e rifinitura di ogni pezzo a noi dedicato. Dai graffiti alle sculture, dalle installazioni in luoghi pubblici alle arti figurative, ogni mezzo di espressione artistica è stato utilizzato a sostegno della nostra causa.

Prima di annunciare un grande progetto su cui stiamo lavorando, ripercorriamo il lavoro di alcuni artisti che hanno collaborato con noi in questi anni, mettendo il loro talento al servizio della comunità.

Raccogliere fondi con l’arte

Uno dei primi artisti che ha collaborato con MOAS in un progetto di rilievo è stato Alfredo Jaar, che nel 2016 ha creato “The Gift” in risposta alla crisi migratoria in corso quell’anno. Il concept si è sviluppato nella forma di semplici scatole blu contenenti ciascuna un pensiero sull’emergenza umanitaria nel Mediterraneo. Aprendo completamente la scatola, il suo interno rivelava l’immagine della spiaggia dove è stato rinvenuto il corpo di Alan Kurdi, mentre di lato c’erano le informazioni utili per fare una donazione, che potevano essere staccate e poi riassemblate. L’evento ha avuto luogo ad Art Basel, una mostra d’arte internazionale svizzera, nel corso della quale sono state distribuite più di 12.000 scatole.

Alfredo Jaar video: https://vimeo.com/173595037

Le vendite del libro illustrato Atlantis (2016), a cui hanno contribuito più di 26 artisti e scrittori internazionali, sono state devolute alla nostra missione di ricerca e soccorso in mare. Tutti gli artisti hanno usato come ispirazione il tema del viaggio e della migrazione e hanno trattato le questioni migratorie sulle loro piattaforme social durante la campagna. Il libro è stato acquistato da appassionati di arte e sostenitori di MOAS in tutto il mondo, contribuendo a raccogliere fondi, e ha generato consapevolezza verso questa causa.

Daniela Tieni

Gianluca Costantini è l’artista e attivista autore delle bellissime illustrazioni del merchandise MOAS. Ogni illustrazione è basata su un’immagine originale scattata da un fotografo nel corso delle nostre operazioni nel Mediterraneo e nell’Egeo, creando potenti immagini evocative. I lavori di Gianluca sono da allora utilizzati per il merchandise di MOAS su t-shirt, shopper bags, taccuini e felpe e continuano ad emozionare chi sostiene la nostra organizzazione.

Foto di Jason Florio

Oltre all’arte negli spazi più tradizionali, MOAS è stata anche supportata da artisti che usano il loro lavoro come forma di protesta. Recentemente, MOAS è stata sostenuta da GOIN, uno street artist francese che usa il panorama urbano come sfondo per i suoi commenti di carattere politico. Egli ha di recente terminato un’opera intitolata “Lady Refugee” a Grenoble, in Francia, in cui mescola immagini religiose con i simboli della crisi nel Mediterraneo: una donna rifugiata, che indossa un giubbotto di salvataggio e una corona di spine, libera una colomba, simbolo di pace.

La posizione di quest’opera in un contesto urbano di grande visibilità manda un chiaro messaggio: si tratta di un tema di cui tutti dovrebbero essere al corrente e a cui bisognerebbe prestare attenzione, e l’artista fa uso di immagini evocative per suscitare reazioni contro l’indifferenza.

Oltre all’impatto visivo del lavoro, GOIN ha anche donato metà dei ricavati delle stampe dell’opera (che possono essere acquistate qui) a MOAS. Ancora una volta, un artista ha trovato il modo di tradurre il proprio messaggio in azione tramite le donazioni alla nostra missione.

CONSIDERAZIONI FINALI

L’arte è sempre stata uno strumento potentissimo al servizio di attivisti e filantropi, perché in grado di offrire una prospettiva originale sulle crisi contemporanee, e di comunicare questioni complesse a un pubblico molto ampio.

Al momento stiamo lavorando ad un nuovo progetto artistico, che sarà annunciato nelle prossime settimane, e che culminerà in una campagna specificamente ideata per noi.

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