LE SFIDE NELLA GESTIONE DELLA MIGRAZIONE “A TERRA”: LA RAPPRESENTANZA LEGALE DEI MINORI NON ACCOMPAGNATI. LA SITUAZIONE A MALTA

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Fin dalla sua nascita, MOAS si è sempre impegnata nel fornire risposte rapide e supporto alle persone migranti e alle comunità vulnerabili che affrontano situazioni di emergenza in tutto il mondo. Durante le nostre missioni di ricerca e salvataggio (SAR) nel Mediterraneo centrale e nel Mar Egeo, abbiamo soccorso e assistito oltre 40.000 persone. In Bangladesh, con le nostre Aid Stations, nel 2017 abbiamo prestato soccorso a migliaia di rifugiati Rohingya fuggiti dal Myanmar che necessitavano di assistenza immediata.

Una volta completata la fase emergenziale, tuttavia, le persone migranti devono ambientarsi in nuove realtà. Per coloro che sono fuggiti dal proprio Paese, questo significa doversi adeguare alle regole e alle leggi di un altro stato, mentre si iniziano una nuova vita.

Spesso, le persone migranti affrontano ulteriori problemi, a causa di procedure governative che richiedono una complessa documentazione e sistemi che li mettono, spesso, di fronte a lacune nelle legislazioni.

Con l’inizio della Settimana del Rifugiato, quest’anno vogliamo affrontare la questione della rappresentanza legale per i minori migranti non accompagnati che arrivano in Europa.

Quando i minori non accompagnati giungono in un Paese, hanno bisogno di un tutore che li rappresenti legalmente. Questo tutore è necessario per poter accedere ai servizi educativi o processare le loro richieste di asilo, nonché altre questioni legali o burocratiche legate al loro insediamento nel Paese.

I sistemi di accoglienza dei migranti e di gestione dell’asilo variano tra i diversi Paesi e governi. Nell’UE, questi sistemi sono controllati dal Sistema Europeo Comune di Asilo (CEAS) che stabilisce norme comuni e cooperazione per garantire che i richiedenti asilo siano trattati allo stesso modo in un sistema aperto ed equo ovunque essi facciano domanda. Nel 2020, la Commissione Europea ha proposto di riformare il sistema attraverso un approccio globale alle politiche in materia di migrazione e asilo basato su tre pilastri principali: procedure efficienti di asilo e di rimpatrio, solidarietà ed equa condivisione di responsabilità e partenariati rafforzati con i Paesi terzi (il Nuovo Patto Europeo su Asilo e Migrazione).

Tuttavia, questo sistema condiviso consente agli Stati membri dell’UE di affrontare tali questioni secondo le proprie procedure e questo, di conseguenza, causa differenze significative nella gestione delle procedure di accoglienza e di richiesta di asilo nei diversi Paesi.

Questo va le anche per la tutela legale. Le leggi non sono uguali in tutta Europa e differiscono da Paese a Paese. I problemi connessi all’aumento del numero di minori migranti non accompagnati che arrivano in Europa hanno spinto alcuni Paesi ad adattare i propri sistemi legali per offrire maggiore protezione a questi minori. Mentre la maggior parte dei Paesi dispone di normative incluse nel sistema generale di protezione dell’infanzia, alcuni Stati hanno recentemente approvato leggi specifiche dedicate alla protezione dei minori migranti non accompagnati e separati.

LA RAPPRESENTANZA LEGALE DEI MINORI NON ACCOMPAGNATI A MALTA

In quanto ONG con base a Malta, MOAS è impegnata nel supportare le comunità di persone migranti sull’isola cercando di fornire assistenza per risolvere i problemi vita quotidiana, grandi o piccoli che siano. Una sfida che accomuna le persone che assistiamo è il complicato processo di asilo. Per i bambini e adolescenti, in particolare, la principale lacuna è la loro rappresentanza legale nel territorio maltese.

Secondo i Regolamenti procedurali, i minori non accompagnati hanno accesso alla procedura di asilo solo dopo l’emissione di un “Care Order” e la nomina di un tutore legale per rappresentare e assistere il minore durante tutte le fasi del percorso burocratico. Il tutore legale incaricato è un membro dello staff di AWAS (Agenzia per il Welfare dei richiedenti asilo), solitamente un assistente sociale, e il Regolamento prevede che abbia la necessaria conoscenza dei bisogni speciali dei minori.

Tale procedura però non è sancita da alcuna legge e non esistono formalità per garantirne il rispetto. I tutori legali sono generalmente gli assistenti sociali assunti da AWAS, che non sono indipendenti dalle autorità pubbliche. Inoltre, essendo Malta un Paese in prima linea per l’afflusso di migranti, nella maggior parte dei casi hanno sotto la loro responsabilità un gran numero di minori a causa della mancanza di risorse.

La situazione è particolarmente preoccupante per quanto riguarda i bambini traumatizzati che sono fuggiti da situazioni di guerra e di violenza. Il Child Protection Act del 2017 include una clausola che fa riferimento all’assegnazione di un “tutore speciale” nel caso dei minori più vulnerabili, compresi i minori migranti non accompagnati.

Attualmente, il Direttore di AWAS agisce come unico tutore legale per tutti i richiedenti, delegando la sua responsabilità agli assistenti sociali.

Considerazioni finali

A MOAS lavoriamo sempre per fornire assistenza a chi ne ha bisogno attraverso i nostri progetti in tutto il mondo e a sostegno delle persone migranti a Malta, dove si trova la nostra sede centrale.

Tuttavia, la soluzione a molti dei problemi che le persone migranti devono affrontare richiede forme di intervento più strutturate, rispetto a quello che possono offrire le organizzazioni umanitarie. Sono necessarie riforme importanti e sistemiche e serve il sostegno dei governi e delle entità sovranazionali per garantire che le lacune nel sistema migratorio possano essere colmate.

La rappresentanza legale dei minori non accompagnati rappresenta uno dei tanti problemi che, se risolti, faciliterebbero la vita delle persone migranti nei paesi di arrivo.

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