Il primo Vertice sul clima in Africa e l’importanza della lotta al cambiamento climatico

All’inizio di settembre, 20 Capi di Stato e di Governo africani si sono riuniti a Nairobi, in Kenya, per discutere le sfide del cambiamento climatico che il continente africano deve affrontare, e le soluzioni più adatte per combatterlo. Si è trattato del primo Summit sul clima in Africa, il cui tema era “Guida verso una crescita green e creazione di una finanza climatica per l’Africa e il mondo“. Le discussioni hanno riguardato principalmente la mobilitazione di finanziamenti per aiutare il continente ad adattarsi alle condizioni climatiche estreme, a conservare le risorse naturali e a sviluppare le energie rinnovabili.

Gli effetti del cambiamento climatico

Gli effetti del cambiamento climatico causano gravi rischi per la comunità globale, e le popolazioni di tutto il mondo ne stanno già affrontando le conseguenze devastanti. Le temperature globali sono in aumento e gli eventi meteorologici estremi sono sempre più numerosi.

Tuttavia, tali impatti non sono distribuiti equamente nella comunità globale. L’Africa è colpita in modo sproporzionato dall’aumento delle temperature, nonostante le sue emissioni pro-capite siano significativamente inferiori alla media globale. Infatti, la popolazione africana è responsabile solo del 2-3% di tutte le emissioni di carbonio a livello mondiale. Eppure, il continente deve affrontare gravi problemi causati dal cambiamento climatico, come la siccità, la desertificazione e i cicloni. Ciò aumenta la scarsità di cibo e i rischi per la salute nelle aree colpite, contribuendo alla diffusione di malattie e malnutrizione. Inoltre, i cambiamenti del clima influenzano i fattori che definiscono le condizioni di povertà (ONU), causando un aumento degli spostamenti e delle migrazioni.

A causa del debito gravoso che i Paesi africani hanno sulle spalle, le capacità dei governi di rispondere alla crisi e di partecipare allo sviluppo di soluzioni sostenibili sono molto limitate (ACS). Nonostante l’Africa debba affrontare alcuni dei peggiori effetti del cambiamento climatico, secondo i ricercatori riceve solo il 3% dei finanziamenti globali per la mitigazione e l’adattamento al clima, pari a circa il 12% dei circa 300 miliardi di dollari di cui avrebbe bisogno per affrontare il problema.

La dichiarazione di Nairobi

Il vertice si è chiuso con la pubblicazione della Dichiarazione di Nairobi, che definisce la posizione condivisa dei Paesi, le loro richieste e i loro impegni. A causa delle questioni finanziarie menzionate in precedenza, la dichiarazione insiste nel richiedere che i principali Paesi inquinatori forniscano maggiori risorse ai Paesi in via di sviluppo e permettano loro di contrarre prestiti a tassi più accessibili. La dichiarazione chiede cambiamenti sistemici, piuttosto che investimenti una tantum.

Questo richiederebbe l’istituzione a livello globale di una tassa sul carbonio (carbon tax), ovvero un prezzo fisso che deve essere pagato da chi emette diossido di carbonio nell’atmosfera, per ogni tonnellata di gas serra emessa. L’idea sarebbe che il denaro ricavato dall’applicazione di tale tassa possa essere destinato allo sviluppo sostenibile e all’adattamento ai cambiamenti climatici in Africa. L’equa distribuzione dei fondi dovrebbe essere garantita da un organismo di governance globale, indipendente dagli interessi nazionali (ACS). La tassa sarebbe anche un incentivo per i principali inquinatori a trovare il modo di ridurre le loro emissioni, con conseguente diminuzione dei livelli di carbonio nell’atmosfera. Ad oggi, 27 Paesi hanno implementato una tassa sul carbonio, ma l’idea di un regime globale è ancora lontana.

Campagna educativa sul cambiamento climatico del MOAS

Nel 2022 MOAS ha lanciato una campagna educativa sul cambiamento climatico, concentrandosi sulle ripercussioni che esso ha sul fenomeno migratorio e sull’impegno verso questioni chiave che i migranti climatici devono affrontare, quali la mancanza di meccanismi di protezione internazionale e di un piano di collaborazione a lungo termine per garantire la protezione dei mezzi di sussistenza delle popolazioni.

In vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP28, che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre, vogliamo sottolineare l’importanza di educare noi stessi, i nostri coetanei, i nostri amici e le nostre famiglie, in modo da costruire insieme spazi per discutere e trovare soluzioni, non solo nei circoli tecnico-scientifici, ma anche all’interno delle comunità.

Considerazioni finali

Dobbiamo agire subito per ridurre le emissioni globali e sostenere lo sviluppo sostenibile in tutto il mondo. Il vertice africano è stato un passo importante per responsabilizzare i grandi inquinatori e dare voce alla richiesta di sostegno all’azione per il clima. Noi di MOAS proseguiremo la nostra campagna sul clima per aiutarvi a comprendere il cambiamento climatico, le sue implicazioni e le sue conseguenze, e come influenzerà il fenomeno migratorio negli anni a venire.

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