IL #CYCLONE AMPHAN: IL #DISASTERGAP A COX’S BAZAR

Il #CicloneAmphan, che tra il 18 e il 19 maggio ha colpito il Bangladesh, ci invita a riflettere su quanto sia   importante offrire una formazione sulla sicurezza in acqua che fornisca alla comunità locale e alla popolazione di rifugiati Rohingya la possibilità di affrontare in maniera preparata tali eventi climatici.

Il distretto di Cox’s Bazar è composto da una penisola stretta tra la Baia del Bengala a ovest e il fiume Naf  a  est. Questa conformazione fa sì che ci siano poche strade di accesso che conducono dai campi profughi verso nord e che, a causa di inondazioni e di danni strutturali, siano limitatamente percorribili in caso di significative ondate di maltempo impedendo l’accesso ai  campi profughi. In questo contesto il #DisasterGap rischia di essere di grandi dimensioni.

Nel distretto di Cox’s Bazar i rifugiati e la comunità locale ospitante sono estremamente vulnerabili alle conseguenze causate da pericoli naturali come inondazioni e cicloni. Anche tempeste di dimensioni relativamente piccole possono inondare vaste aree e avere un forte impatto su decine di migliaia di persone. Nel 2019, in  risposta  a  questo  problema, avendo fatto tesoro dell’esperienza accumulata durante le operazioni di soccorso in mare, MOAS ha spostato le proprie operazioni in Bangladesh per  fornire formazione professionale sulla sicurezza in acqua alla popolazione Rohingya e alla comunità  locale per fornire strumenti adeguati contro le emergenze e prevenire ulteriori inutili perdite di vite umane a causa dei disastri climatici.

MOAS ha collaborato con la Bangladesh Red Crescent Society (BDRCS) e con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati  (UNHCR) e nel dicembre 2019, aveva già coinvolto nel corso più di 1230  volontari. Il #DisasterGap è il momento che divide l’impatto di un pericolo naturale dall’arrivo di un’azione di salvataggio, di un intervento medico o umanitario. Questo momento può durare ore o persino  giorni nelle aree più remote. Per questo motivo MOAS crede fortemente nella necessità di trasferire alla comunità che vive in quelle aree la capacità di prendersi cura di se stessa in maniera autonoma: è  di fondamentale importanza avere in loco persone addestrate per il primo soccorso per contribuire a mitigare la  devastazione di questi disastri e fornire assistenza prima dell’arrivo dei soccorritori.

Nel 1972 venne introdotto il Cyclone Preparedness Programme (CPP) grazie a una joint venture tra la BDRCS e il Governo del Bangladesh.  Da allora il programma è cresciuto in maniera significativa, e oggi sono oltre 55.000 i volontari CPP pronti ad aiutare la loro comunità locale a prepararsi e a rialzarsi dall’impatto di un disastro. Molti di loro sono stati preparati da MOAS.  Sono oltre 850.000 i rifugiati che rischiano la vita a causa dei cicloni e che vengono assistiti dai volontari CPP i quali, a causa della mancanza di adeguati piani di evacuazione nei campi, diventano #SpontaneousResponders per la popolazione rifugiata.

MOAS ha lavorato con BDRCS e UNHCR nei campi a rischio di inondazioni. La formazione fornita ha insegnato ai volontari come rispondere in modo sicuro per aiutare coloro i quali si trovano a rischio di annegamento.  Il training comprende: la consapevolezza del rischio, il corretto utilizzo di piccoli strumenti per il galleggiamento, le principali tecniche di sicurezza, le tecniche di nuoto per l’auto-salvataggio, le modalità di evacuazione per le persone più vulnerabili e l’uso delle throw-bags per il salvataggio. A partire dal 2018 MOAS ha progettato e prodotto le throw-bags, un’attrezzatura aderente agli standard internazionali che viene fornita a coloro i quali partecipano al corso.

Nonostante l’incredibile potenza, nel Golfo del Bengala il #CicloneAmphan ha perso forza spostando la propria traiettoria di 150 km verso ovest. Così, a Cox’s  Bazar l’impatto del ciclone è stato di gran lunga meno pesante rispetto a quanto accaduto a Khulna e nella parte occidentale. A nord di Kalapara un’imbarcazione con a bordo alcuni volontari del CPP si è capovolta causando la morte di uno di loro, il caposquadra Shah Alam. Una tragica morte che mette in evidenza il pericolo che si corre nell’affrontare un’inondazione o un evento temporalesco. Noi di MOAS continueremo a impegnarci per condividere le  nostre competenze specialistiche con l’obiettivo di espandere la diffusione del programma di formazione in tutti i distretti costieri del Bangladesh.

L’evento ciclonico giunge in un momento di profonda instabilità nella regione a causa della diffusione del COVID-19 e delle misure messe in atto dal Bangladesh per scongiurarne la diffusione tra la popolazione particolarmente vulnerabile.  Nessuna tregua per il popolo bengalese e per la comunità di rifugiati  Rohingya, costretti ad affrontare contemporaneamente la pandemia di COVID19 e il #CicloneAmphan.

Quando sarà possibile abolire le restrizioni imposte dal COVID19, MOAS spera di poter riprendere al più presto il corso Flood and Water Safety Training per preparare coloro i quali si trovano a Cox’s  Bazar a fronteggiare i futuri disastri climatici, in una regione particolarmente vulnerabile a tali catastrofi.

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