COSA È STATO DECISO ALL’INTERNATIONAL MIGRATION REVIEW FORUM?

L’International Migration Review Forum (IMRF) è terminato di recente. Tenutosi a New York sotto l’egida dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è stata la prima opportunità per gli Stati membri e le Agenzie delle Nazioni Unite, e per altre parti interessate, di discutere i successi e le sfide nell’attuazione del Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration (GCM). Adottato nel 2018, questo documento non-vincolante rappresenta il primo accordo intergovernativo che include tutte le dimensioni del fenomeno migratorio su scala internazionale. Nel rispetto dell’obiettivo 10.7 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile secondo cui gli Stati membri si impegnano a cooperare a livello internazionale per facilitare una migrazione sicura, ordinata e regolare, il GCM intende dare un importante contributo alla governance globale e rafforzare il coordinamento a livello internazionale sul fenomeno migratorio.

Il primo International Migration Review Forum è dunque servito per identificare le questioni emergenti che richiedono l’attenzione della comunità internazionale, ma è stata anche un’occasione per consolidare l’azione collaborativa tra gli attori e riconoscere i contributi inestimabili che le persone migranti danno alle nostre società a livello locale, nazionale, regionale, e globale. Alla prima revisione del Global Compact è apparso chiaro che c’è molto di cui essere orgogliosi, ma anche che molte azioni devono ancora essere intraprese per realizzare appieno la visione del GCM. Per questo, dopo aver riaffermato l’importanza e il rispetto dei principi, valori e obiettivi fondamentali del GCM, e dopo numerose tavole rotonde, sono state decise le iniziative future che dovranno essere implementate per accelerare l’attuazione del Global Compact e per rafforzare la cooperazione internazionale in materia di migrazione.

Tra i principali punti discussi e le azioni da attuare in futuro, alcuni di essi sono di interesse per MOAS, organizzazione umanitaria che lavora con le comunità di persone migranti in tutto il mondo. In particolare, MOAS è lieta dell’inclusione dell’azione numero 51 secondo cui gli attori nazionali e internazionali “si impegnano a basarsi su pratiche promettenti per sfruttare i vantaggi di una migrazione sicura, ordinata e regolare […] e a fornire a tutte le persone migranti un accesso sicuro ai servizi di base, indipendentemente dal loro stato legale, nonché continuità assistenziale, vaccinazioni contro il covid-19, test e cure mediche in linea con la copertura sanitaria universale, per garantire che nessuno venga lasciato indietro […]”. Inoltre, MOAS accoglie con favore l’impegno della comunità internazionale a migliorare l’integrazione dei rifugiati e richiedenti asilo nelle nostre società rafforzando la fornitura di informazioni, supporto e servizi, eliminando ogni forma di discriminazione e “rispettando e proteggendo i diritti umani e le libertà fondamentali di tutti, anche di donne e bambini, indipendentemente dal loro status”. Da un punto di vista legale, sosteniamo pienamente la promessa di sviluppare “politiche e normative nazionali in materia di migrazione che tengano conto del genere e dei bambini […] per rispettare, proteggere e realizzare i diritti umani di tutte le donne e i bambini migranti, indipendentemente dal loro status migratorio”.

In qualità di organizzazione che sostiene l’implementazione di #VieSicureELegali, MOAS ha accolto con favore le parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres: “Migliaia di persone migranti muoiono ancora ogni anno perseguendo ciò che tutti perseguiamo: opportunità, dignità e una vita migliore. Dobbiamo fare di più per prevenire la perdita di vite umane, come imperativo umanitario e obbligo morale e legale”. MOAS è entusiasta dell’inclusione dei punti 59, 60 e 61 nella revisione finale. Secondo il punto di azione numero 59, gli Stati membri e le autorità internazionali rafforzeranno e aumenteranno i loro “sforzi per migliorare e diversificare la disponibilità di percorsi per una migrazione sicura, ordinata e regolare […], concludendo accordi di mobilità del lavoro, ottimizzando le opportunità di istruzione, facilitando l’accesso alle procedure di ricongiungimento familiare”. Inoltre, gli attori nazionali e sovranazionali hanno convenuto di lavorare in collaborazione con i paesi di origine, transito e destinazione, per prevenire, combattere e sradicare la tratta di esseri umani, nonché per contrastare il traffico di esseri umani secondo i punti di azione 60 e 61. Nel pieno rispetto e protezione diritti umani delle persone migranti, l’obiettivo è duplice: in primo luogo, combattere e porre fine all’impunità delle attività criminali che mettono a rischio la vita di chi si affida loro e, in secondo luogo, garantire l’effettiva identificazione, protezione e assistenza ai coloro che sono diventati vittime di queste reti criminali.

Considerazioni Finali

Questo primo International Migration Forum Review rappresenta una pietra miliare lungo il percorso verso la realizzazione della “vision” del GCM e la concretizzazione degli impegni in corso con il supporto del sistema delle Nazioni Unite. MOAS auspica che i punti di azione discussi vengano implementati correttamente e pienamente nel prossimo futuro; nel frattempo, continueremo con la nostra missione di advocacy per implementare #VieSicureELegali di migrazione, nonché per offrire corsi di formazione nei campi profughi in tutto il mondo e per lavorare per l’equa integrazione delle donne e degli uomini migranti nelle comunità di accoglienza e nei paesi di transito e/o di destinazione.

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