Combattere la malnutrizione in Somalia: la storia di Najmo

La Somalia sta attraversando una drammatica crisi umanitaria con milioni di persone che rimangono in condizione di fame e carestia. Il prolungato periodo di siccità ha causato una delle più gravi carestie mai registrate nel paese con conseguenze devastanti tra le comunità colpite: 6.5 milioni di persone si trovano attualmente in condizioni di insicurezza alimentare acuta, 1.4 milioni di sfollati interni sono costretti a spostarsi per mancanza di risorse essenziali come acqua, cibo e luoghi adatti alla pastorizia.

Sono tuttavia i minori ad essere maggiormente colpiti da questa situazione e, senza un intervento tempestivo della comunità internazionale, rischiano gravi e permanenti danni fisici e mentali. Le famiglie faticano infatti a fornire ai propri figli beni di prima necessità, quasi 2 milioni di bambini con meno di 5 anni soffrono di malnutrizione acuta.

 

Somalia, #MissioneDiSperanza.

MOAS, in collaborazione con i suoi partner Edesia e International Medical Corps (IMC), è intervenuta in Somalia per soccorrere le comunità colpite. Dal 2020 si impegnata a combattere la malnutrizione con spedizioni regolari di cibo terapeutico salvavita, solo lo scorso anno ha fornito 40 tonnellate di Plumpy Nut, un supplemento nutrizionale specificatamente creato per curare la malnutrizione infantile a partire dai 6 mesi di età.

Una delle storie di successo dall’esperienza di MOAS in Somalia è quella di Najmo, una bambina di un anno che vive nel campo profughi di Makudo, vicino il Centro di Salute Sefdheed sostenuto da IMC. Najmo e la sua famiglia sono stati costretti lo scorso anno a lasciare la loro casa per raggiungere il campo IDP a causa della siccità. Durante una visita di controllo del Campo, Najmo è stata trovata dagli operatori sanitari della comunità in condizioni di malnutrizione acuta. Dopo essere stata trasferita al campo IMC per ulteriori esami, le fu diagnosticata una malnutrizione acuta grave (MAG) senza complicazioni mediche e inserita nel programma di terapia ambulatoriale (OTP).

Pieno recupero

Durante le otto settimane successive alla prima visita, Najmo è stata tenuta sotto controllo e ricevuto dosi settimanali di cibo terapeutico presso il Centro di Salute Sefdheer. A poco a poco, ha mostrato segni di miglioramento e dopo aver raggiunto i criteri di salute richiesti dal MAG è stata dimessa, per passare successivamente alla cura per la malnutrizione acuta moderata (MAM) presso il Programma di Alimentazione Supplementare Mirata (PASM).

È importante condividere storie di successo come quella di Najmo, che testimoniano l’impatto del lavoro di MOAS in Somalia. La madre di Najmo ha espresso così la sua gioia e gratitudine: “Quando mia figlia soffriva di grave malnutrizione avevo molta paura per lei, ma ora sta molto meglio. Sono contenta, specialmente quando la vedo giocare con gli altri bambini. Sono grata per il supporto e l’aiuto dato a mia figlia durante la convalescenza. Ora ha riacquistato la sua forza e prego che continui a crescere sana ogni giorno.”

 

Combattere la malnutrizione e la diffusione di malattie

Dopo il quinto anno consecutivo senza piogge si prevede un ulteriore deterioramento della crisi in Somalia e la necessità di un intervento umanitario non è mai stata così urgente. Il lavoro di MOAS e dei suoi partner in Somalia sta realmente facendo la differenza, ma c’è ancora molta strada da fare per alleviare le sofferenze delle comunità colpite e gestire la drammatica crisi alimentare. La fornitura di cibo terapeutico salvavita, combinato con altri beni essenziali come acqua potabile e condizioni igieniche adeguate, è essenziale per combattere la malnutrizione e la diffusione di malattie. MOAS e i suoi partner continuano a impegnarsi nei loro progetti in Somalia, ma hanno urgente bisogno del supporto di ognuno di noi per continuare ad assicurare un futuro ai bambini e alle loro famiglie.

 

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